Si avvicina il referendum costituzionale di ottobre e la pressione mediatica sulla nostra mente, tesa a legittimare la riforma voluta dall’UE attraverso Renzi, Napolitano e C. (ma soprattutto da Morgan Stanley) si fa sempre più forte. Assistiamo a vere e proprie epurazioni in stile fascista delle voci dissenzienti: rimosso Belpietro da Libero (si era schierato per il no), cancellato il programma di Porro “Virus” (dava troppo spazio ai contrari alla riforma), licenziato Giannini da Ballarò di raitre, per aver osato criticare duramente madame Boschi (dopo che a raitre è stata posizionata come direttore la Bignardi, notoriamente montiana).
Parlano di rinnovamento, ma chissà come, tutti i politici della “vecchia politica” (Berlusconi, Casini, tutti gli ex democristiani confluiti nel PD renziano) sono tifosi della riforma Boschi.
L’ultima riforma alla nostra Costituzione l’ha fatta Monti, in pieno agosto, di nascosto da noi e con l’approvazione del 90% delle Camere. È il vincolo di pareggio del bilancio, che ci obbliga a stare entro lo 0,5% del deficit (altro che il 3% di cui si discute sempre) e che nessuno può rispettare senza finire in recessione a colpo sicuro. Grazie a quella riforma, anche se il fiscal compact venisse cancellato, l’euro sparisse e uscissimo da UE, saremmo inchiodati al vincolo imposto dalla Troika per garantire i crediti delle banche tedesche e affossare la ns economia, a tempo indefinito, finché qualcuno riuscirà a rimuoverlo dalla nostra Carta fondamentale. Stranamente, Renzi che si atteggia a paladino della “flessibilità” dei conti pubblici, non ha mosso un dito per cancellare quell’obbrobrio dalla Costituzione.
Con la riforma Renzi-Boschi, per cui siamo chiamati a votare ad ottobre, avverrà molto di peggio. L’involuzione della nostra economia sarà affiancata dalla cancellazione di fatto del nostro modello repubblicano: non eleggeremo mai il nostro premier (lo faranno le lobby europee come dal 2011 ad oggi), e l’opposizione in Parlamento non potrà in alcun modo fare da contrappeso allo strapotere del partito che vincerà le elezioni, che avrà la maggioranza assoluta anche con il voto del 20% degli Italiani. Saremo nelle mani della Troika o di altri poteri oligarchici sovranazionali e non potremo davvero fare più nulla per liberarci.
Il voto di ottobre è il più importante di sempre per il nostro Paese. Ne va davvero del nostro futuro e di quello dei nostri figli. La propaganda EU/Renziana è scatenata per convincerci che questa maledetta riforma è necessaria, ma lo è solo per i loro interessi, non di certo per quelli del Popolo italiano, che verrà privato per sempre della sovranità conquistata dopo le due guerre mondiali e mantenuta faticosamente per 60 anni. Fermiamoli, diamoci da fare tutti: il nostro futuro dipende da noi, più che mai.
Fare campagna per il no alla riforma costituzionale è un dovere di ogni cittadino che abbia minimamente a cuore la democrazia, la nostra libertà di espressione, il futuro del nostro Paese e tutti i valori che la nostra Carta ha tutelato sino ad oggi, dalla fine del fascismo in poi. Non restiamo a guardare, non stavolta.
Per offrirti la migliore esperienza di navigazione possibile nel nostro sito Web utilizziamo cookie, anche di terza parte. OKPrivacy Policy
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
UN APPELLO PER L’ITALIA
Si avvicina il referendum costituzionale di ottobre e la pressione mediatica sulla nostra mente, tesa a legittimare la riforma voluta dall’UE attraverso Renzi, Napolitano e C. (ma soprattutto da Morgan Stanley) si fa sempre più forte. Assistiamo a vere e proprie epurazioni in stile fascista delle voci dissenzienti: rimosso Belpietro da Libero (si era schierato per il no), cancellato il programma di Porro “Virus” (dava troppo spazio ai contrari alla riforma), licenziato Giannini da Ballarò di raitre, per aver osato criticare duramente madame Boschi (dopo che a raitre è stata posizionata come direttore la Bignardi, notoriamente montiana).
Parlano di rinnovamento, ma chissà come, tutti i politici della “vecchia politica” (Berlusconi, Casini, tutti gli ex democristiani confluiti nel PD renziano) sono tifosi della riforma Boschi.
L’ultima riforma alla nostra Costituzione l’ha fatta Monti, in pieno agosto, di nascosto da noi e con l’approvazione del 90% delle Camere. È il vincolo di pareggio del bilancio, che ci obbliga a stare entro lo 0,5% del deficit (altro che il 3% di cui si discute sempre) e che nessuno può rispettare senza finire in recessione a colpo sicuro. Grazie a quella riforma, anche se il fiscal compact venisse cancellato, l’euro sparisse e uscissimo da UE, saremmo inchiodati al vincolo imposto dalla Troika per garantire i crediti delle banche tedesche e affossare la ns economia, a tempo indefinito, finché qualcuno riuscirà a rimuoverlo dalla nostra Carta fondamentale. Stranamente, Renzi che si atteggia a paladino della “flessibilità” dei conti pubblici, non ha mosso un dito per cancellare quell’obbrobrio dalla Costituzione.
Con la riforma Renzi-Boschi, per cui siamo chiamati a votare ad ottobre, avverrà molto di peggio. L’involuzione della nostra economia sarà affiancata dalla cancellazione di fatto del nostro modello repubblicano: non eleggeremo mai il nostro premier (lo faranno le lobby europee come dal 2011 ad oggi), e l’opposizione in Parlamento non potrà in alcun modo fare da contrappeso allo strapotere del partito che vincerà le elezioni, che avrà la maggioranza assoluta anche con il voto del 20% degli Italiani. Saremo nelle mani della Troika o di altri poteri oligarchici sovranazionali e non potremo davvero fare più nulla per liberarci.
Il voto di ottobre è il più importante di sempre per il nostro Paese. Ne va davvero del nostro futuro e di quello dei nostri figli. La propaganda EU/Renziana è scatenata per convincerci che questa maledetta riforma è necessaria, ma lo è solo per i loro interessi, non di certo per quelli del Popolo italiano, che verrà privato per sempre della sovranità conquistata dopo le due guerre mondiali e mantenuta faticosamente per 60 anni. Fermiamoli, diamoci da fare tutti: il nostro futuro dipende da noi, più che mai.
Fare campagna per il no alla riforma costituzionale è un dovere di ogni cittadino che abbia minimamente a cuore la democrazia, la nostra libertà di espressione, il futuro del nostro Paese e tutti i valori che la nostra Carta ha tutelato sino ad oggi, dalla fine del fascismo in poi. Non restiamo a guardare, non stavolta.
Francesca Donato